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venerdì, ottobre 20, 2006

Acqua e sale, mi fa bereee

Da http://www.giornaletecnologico.it/hitech/200610/18/453392e503641/ , linkatomi dal compagno Marco su msn...leggete:

Iraq, soldati sempre più hitechDispositivo estrae acqua dall’ariaUn’azienda che ha sviluppato una nuova tecnologia in grado di estrarre acqua dall’aria praticamente in qualsiasi zona del pianeta ha vinto un contratto per dissetare i soldati americani di stanza in Iraq. Originariamente, la tecnologia nasce come idea della Defense Advanced Research Projects Agency del Pentagono, alla ricerca di un modo per assicurare risorse idriche continue ed effettivamente sfruttabili alle truppe impiegate in regioni aride come l’Iraq. “Il programma era focalizzato sull’estrazione di acqua dall’atmosfera attraverso sistemi a bassa energia che avrebbero potuto diminuire il carico di equipaggiamento logistico dei soldati e garantire la disponibilità d’acqua in qualsiasi momento e qualsiasi luogo”, spiega la portavoce della Darpa, Jan Walzer.Per raggiungere tale scopo, l’agenzia ha investito milioni in società di ricerca come LexCarb e Sciperio per creare un congegno capace di produrre acqua anche nel deserto della Mesopotamia. Ma è stata un’altra azienda, l’Aqua Sciences, a sviluppare per conto suo - e a mettere in commercio - un dispositivo capace di operare anche nei climi più ostili. “Da anni si cerca un modo per riuscirci. La nostra risposta al progetto Darpa è stata solo la punta di un iceberg parallelo”, commenta Abe Sher, direttore esecutivo dell’Aqua Sciences. “L’atmosfera è un fiume straripante d’acqua, anche in mezzo al deserto. Nella pratica non funziona ovunque, ma in teoria è possibile in ogni zona del pianeta”. Precisa di essere vincolato a non svelare dettagli sul contratto con un ente governativo, ma accenna alla vittoria di due contratti altamente competitivi, con “aziende all’avanguardia”. E non spiega nei particolari neanche l’effettivo funzionamento della sua tecnologia. “È la nostra ricetta segreta”, commenta. “Ottima all’assaggio, ma non vi diremo mai tutti gli ingredienti”. Un indizio però lo dà, quando suggerisce di pensare al riso usato nelle saliere, che funge da magnete per eliminare l’umidità ed evitare che il sale si solidifichi. “Siamo riusciti a sfruttare questo processo in modo unico e originale”, spiega. “Abbiamo ideato un modo per imitare la natura, usando il sale naturale per estrarre l’acqua dall’aria impiegandolo al contempo come agente di decontaminazione. Pensate al Mar Morto, sulle cui rive non cresce niente perché il sale deidrata tutto. Un qualcosa del genere”. Un macchinario di sei metri può produrre tremila litri d’acqua al giorno, senza usare sostanze tossiche né generarne come scarto. Il dispositivo è stato presentato al Campidoglio di Washington a inizio ottobre: politici e membri dello staff hanno potuto assaggiare l’acqua “miracolosa”. “È stato molto interessante vedere il congegno in azione e sentirne le possibili applicazioni in caso di catastrofe naturale”, commenta E. Clay Shaw Jr., repubblicano della Florida il cui distretto di competenza include anche Fort Lauderdale, devastata a suo tempo da un uragano. “Senza contare che l’acqua era deliziosa”. Jason Rowe, capo dello staff di Tom Feeney, un altro repubblicano della Floridfa, definisce la tecnologia “impressionante”. “Sono rimasto scioccato da quello che questa macchina è capace di fare”, dichiara. “Il fatto che non sia sensibile all’umidità come lo sono altre la rende un’alternativa straordinaria per le basi militari nel Medioriente, in cui l’umidità non è una variabile in gioco. Oltretutto, è un’alternativa economica al trasporto di acqua imbottigliata, che tra l’altro ha una data di scadenza”, continua. Una volta impiegati, questi congegni potrebbero ridurre di milioni di dollari i costi logistici del rifornimento d’acqua alle truppe in Iraq, fa eco Stuart Roy, portavoce del DCI Group, la società di pubbliche relazioni dell’Aqua Sciences. Il costo del trasporto d’acqua tramite aerei cargo C-17, e successivamente tramite furgone, si aggira intorno ai sei dollari al litro. Con gli apparecchi dell’Aqua Sciences scenderebbe a sei centesimi per litro. Svariati sistemi già in commercio producono acqua per condensazione, ma il processo richiede una percentuale elevata di umidità. Alle macchine dell’Aqua Sciences ne basta il 14 per cento. “Ecco perché si tratta di una tecnologia superiore, ed ecco perché stanno ottenendo gli appalti”.
Wired News

Si potrebbe risolvere il problema della sete nel mondo e quello delle acque putride e questi pensano ai militari in guerra.

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martedì, ottobre 17, 2006

Giulio Malgara

Giulio Malgara
Diciamo che riprendo "facce di merda". Parlo oggi del presidente di UPA e Auditel, Giulio Malgara. Il signor Malgara è quello che ha accettato 5 miliardi da Berlusconi e che presiede una società, quella dell'Auditel, che non si capisce bene come funzioni e che nel 2001 è stato candidato alla presidenza della Rai. Diciamo che già l'auditel lavora in maniera abbastanza oscura e se noi vediamo merda in Tv gran parte della colpa è sua. Poi aggiungi connivenze del presidente con Berlusconi e dimmi uno che deve pensare. Oggi, nessuno capisce perchè non ci sia un Authority che vigili Auditel. HO mandato una mail al mio professore di Fonti Statistiche per vedere se si sa qualcosa di più .
Ma leggiamo meglio da www.megachip.info:

Quando Silvio offrì il caffè a Malgara(3631 letture)

Qualcuno ricorda ancora quella magnifica foto in cui si vede Berlusconi che guida, da vero leader, lo jogging col fiatone di un gruppo di top manager e giornalisti, tra cui Fede, Confalonieri, Dell ‘Utri e Malgara. Proprio colui che il Berlusca avrebbe voluto prossimo presidente della RAI. Ora, si sanno quali sono i rapporti di Silvio con i primi tre. Ma perché uno come Malgara avrebbe dovuto mettersi in mutandoni bianchi per fare footing con Silvio ? Alla fine, un motivo ci sarebbe…. Vediamo.
Era una limpida mattina di primavera del '92. Il presidente dell'Auditel, Malagara, voleva il caffè e l'acqua minerale. Andò alla cassa a fare lo scontrino e la ragazza gli disse sorridendo : “ Fanno 5 miliardi, dottore”. Perché sapete com'è certa gente: quando vogliono il caffè, comprano direttamente la fabbrica.
Quella mattina, Malgara aveva voglia di un decaffeinato ( l'uomo è morigerato ) e così pensò alla Hag. Accanto alla tazzina, però, ci vuole sempre un bicchiere d'acqua. Perciò – da buon pubblicitario – gli venne in mente il tormentone di Messner per Levissima. Entrambe le aziende erano, per sua fortuna, controllate dalla Crippa e Berger. Con un unico scontrino, le portava a casa tutt'e due. Ma in quel momento non aveva i soldi. Può capitare a tutti, in effetti, di non avere quei
5-6 miliardi in tasca. Così, visto che da quelle parti passava un amico, glieli chiede :
“ Silvio, scusa, non è che avresti 5 miliardi da prestarmi ? “
“ Figurati, per così poco “
“ Domani te li do “
“ Ma sì, quando ce li hai… tanto ci si becca, no ?” *
Fu così – più o meno – che Berlusconi Silvio prestò a Malgara Giulio 5 miliardi.
Che all'epoca della testimonianza ( atti del processo All Iberian , 2001 ) non erano ancora stati restituiti. Sarà questo il motivo per cui il presidente dell'Auditel si è esposto al ridicolo di una
bocciatura annunciata come candidato presidente della RAI ?
Perché così la prossima volta che non ha gli spiccioli per il caffè sa che c'è sempre un amico
che può aiutarlo ?

* tratto dal libro " L'arbitro è il venduto" di Giulio Gargia - Ed. Riuniti
Aggiungo il link ad una recensione del libro:
http://www.zeusnews.it/index.php3?ar=stampa&cod=2262&numero=419

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venerdì, ottobre 13, 2006

La guerra è dentro

Diceva giustamente Zucconi stasera che la guerra vera è dentro di noi. Nonostante non mi sia simpaticissimo penso che avesse ragione. Il mio amico Marco mi consigliava di pensare a problemi più grandi per non pensare a quelli piccoli ma lo faccio abitualmente.
C'è una connessione tra le due cose. Conosco un pò di persone che hanno bei problemi a casa e si occupano dei problemi del mondo (ma anche molte che non si occupano di un beneamato cazzo, quindi peggio).
Mi domando perché accada ciò.
Forse la famiglia è veramente un conglomerato di umori differenti, dove le affinità sono solo di sangue e quindi i disaccordi si moltiplicano con la pala.
Un pò non ci si sopporta, un pò si è costretti a vivere sotto lo stesso tetto ed ecco che scoppia la bomba. Forse è un problema insanabile. Ce ne andiamo a manifestare per la pace, torniamo a casa e mandiamo a cagare nostro padre. Forse non è un atteggiamento totalmente ipocrita ma qualcosa di ipocrita c'è.
Se riuscissimo quindi a risolvere il problema interno, potrebbero, i problemi esterni, risolversi più facilmente? A volte ci rendiamo conto che siamo cretini? Riusciamo a capire che distruggendo rapporti, familiari, amicali, amorosi, creiamo delle crepe all'interno della nostra anima? Riusciamo a capire che queste crepe, moltiplicate per miliardi e miliardi di esseri umani producono guerra ad un livello macro? Forse il problema è semplificato perché ci sono ragioni ben + in vista per cui si fanno le guerre. Ma non è detto che non possa nascere tutto dall'interno per poi degenerare. O che magari vi siano passaggi che ci portano a comportarci in un modo piuttosto che in un altro per il resto della vita e che tutto ciò condizioni l' "ecosistema" dei rapporti.

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domenica, ottobre 08, 2006

Il prossimo passo

Le nuove tecnologie si integrando e si disintegrano. Un tempo si pensava che con il termine "convergenza" un unico medium dovesse integrare tutti gli altri. Poi si è capito che, in realtà, ogni medium deve prendere ciò che di buono c'è negli altri media, integrarlo e magari svilupparlo.
Fatto questo preambolo, stamattina pensavo che chi ha un blog pratica spesso internet e, praticando spesso internet, usa le chat (msn sicuramente). Ecco, allora perchè non integrare le chat nei blog personali? A livello di immagine e ritorno economico sarebbe una cosa ottima, poi ci sarebbe anche l'opportunità di estrapolare la chat ed usarla singolarmente oppure fare lo stesso col blog. La Microsoft, con MSN Spaces, ha fatto una cosa simile, dal blog (troppo ovattato e mieloso) si può passare alla chat e viceversa. In questo modo non si avrebbe + l'obbligo di mandare i propri amici in modo forzato sul blog e ci sarebbe uno scambio di pareri + fluido ed intenso ma anche più spontaneo.
Altra idea molto carina è quella del giornale. Si potrebbe sviluppare un software che accende il pc la mattina e grazie al feed rss scarica l'ultima versione del giornale online che più gradite e vi stampa le pagine che desiderate o tutto il quotidiano. Certo non ci sarebbe più il gusto di andare dal giornalaio la mattina ma coi tempi che corrono non ci si puù fidare di questa informazione. Ecco perchè sarebbe meglio una testata su Internet che non ha alle spalle i grandi poteri. Tutto questo pagando un abbonamento di una ventina d'euro al mese.
Che ve ne pare?

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giovedì, ottobre 05, 2006

Facciamola girare

Che ogni blogger (o presunto tale) pubblichi quest'email sul proprio blog e inviti amici e conoscenti blogger a fare lo stesso. Proviamo a fare in modo che questa lettera compaia in ogni blog.

Da www.beppegrillo.it
Desidero rivolgermi a te per un appello di solidarietà che riguarda una persona, mio caro amico da sempre, Francesco Giuffrida.Per chi non lo ricorda, dirò che Francesco Giuffrida è il coraggioso dirigente della Banca d'Italia (Vice-direttore a Palermo) che su richiesta e incarico della Procura della Repubblica di Palermo ha condotto una accurata e scrupolosa perizia tecnica sui flussi di capitali diretti alla Fininvest, per il processo a Marcello Dell'Utri.Per questo suo lavoro Francesco dovrà comparire in giudizio il 12 ottobre, citato dalla Fininvest per presunti danni morali. La citazione è arrivata alla vigilia del processo d'appello per Dell'Utri, e in corrispondenza con un altro incarico attribuito, sempre a Francesco, questa volta dalla Procura di Roma, che evidentemente lo ritiene un tecnico assai affidabile, per indagare sui movimenti di capitali legati alla vicenda di Roberto Calvi. "Sembra una minaccia, un modo per zittirlo e intimorirlo al processo" ha dichiarato in giugno un magistrato al giornalista del Corriere Cavallaro. Non solo: la citazione comporta il concreto rischio che tutta la tutta la sua attività di esperto, e le perizie che gli sono state affidate, vengano delegittimate.Francesco Giuffrida dovrà andare a difendersi di fronte ad un uomo che è stato condannato per mafia, solo per aver fatto il suo lavoro e per averlo fatto bene, e dovrà farlo da solo, visto che nemmeno la Banca d'Italia, ovviamente a conoscenza della sua collaborazione con il tribunale, si è mossa per un 'azione di sostegno, o per tutelarlo in sede di giudizio.Perchè questo appello? per rompere il silenzio e la solitudine che lo circondano (solo Felice Cavallaro ha scritto un articolo sul Corriere, e un'altro è uscito sulla Repubblica, entrambi in giugno, poi più nessuna informazione), contro il pericolo che questo isolamento, quasi omertoso, può comportare per Francesco e la sua famiglia.Per questo chiedo a chi leggerà questa lettera di non lasciare solo Francesco e dare il giusto risalto a comportamenti di integrità, rigore personale e coraggio che meritano di essere conosciuti e portati ad esempio.” Giuseppe G.

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mercoledì, ottobre 04, 2006

Rapporti


I rapporti come nuvole si separano e riuniscono
di continuo si trasformano quelli eterni o di un attimo
La madre chiede un tempo l'amico chiede un tempo per rimanere sui tuoi passi
l'amore chiede un tempo come la rabbia chiede un tempo per nascere ed esprimersi
i rapporti si scelgono e subiscono si costruiscono e distruggono
vari versatili e variabili non sottometterli a una norma
e pensare che alle volte sembra ci imprigionino
i figli chiedono un tempoi vicini chiedono un tempo
le lamentele come i complimenti
gli amanti chiedono un tempo
come i nemici chiedono un tempoper non farci appagare mai
i rapporti sono come nuvole si separano e riuniscono
e pensare che alle volte sebra ci improginono
e pensare che altre volte invece non ci bastano
uno che ci faccia ridere un altro piangere
come sempre come ovunque come noi.
Questa canzone di Niccolò Fabi si trova in Novo Mesto, un cd bellissimo, lo definirei lirico.
Tocca l'anima, la stuzzica, la solletica, e l'anima si rilassa ascoltandolo.
I rapporti sono come nuvole, si separano e riuniscono, basta avere pazienza perchè ciò accada o sperare che le nuvole separate vengano spazzate via da venti contrari.


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domenica, ottobre 01, 2006

Amore (Spaccacuore)

riuscire ad amare è qualcosa di stupendo.
Piangere per amore è una cosa per pochi eletti, persone fortunate che se lo possono permettere credendo che la loro sia sofferenza quando invece è un lusso. Che cos'è l'amor? Non si è mai capito. Ci leghiamo a persone che a volte nemmeno ci meritano senza sapere perchè ma forse in fondo qlcsa c'è. L'amore non è un legame culturale o un'affinità elettiva, è qualcosa di superiore che sta nell'anima. E' sopito e dormiente e si sveglia in pochissime occasioni. Il problema è farlo riuscire a riaddormentare. Al cuor non si comanda. NOn si comanda nemmeno al cervello certe volte. Fa degli scherzi assurdi. Bisognerebbe, forse, capire se stessi per capire l'amore o per capire chi si ama. Se capissimo noi stessi molto probabilimente non avremmo bisogno d'amare.
Si potrebbe stare soli. NOn si avrebbe bisogno di riscontri. L'amore è forse figlio di qualcosa di incomprensibile e lo siamo anche noi. Siamo frutto dell'amore e siamo amore in quanto tale. Incomprensibili, ermetici, solitari, amichevoli e passionali. A volte non capisco le persone che mi sono intorno e che giurano di amarsi. In realtà sembra siano costrette a farlo, altrimenti resterebbero sole. Restando sole e non capendo se stesse diventerebbero pazze. Allora decidono di amare qualcuno. Ma se decido d'amare in realtà non amo, sto fingendo. Non posso decidere di amare. L'amore viene un giorno, ti guarda negli occhi, tu lo guardi e dici: cazzo questo è amore. E se lo è non finisce più.
Ma a volte, incomprensibilmente, qualcosa per sbaglio si spegne e la fortuna degli amanti diventa ossessione, paura, noia. NOn si comunica più.
E forse l'amore, oltre ad essere fortuna, è comunicazione. Si può anche amare ma se si blocca la comunicazione è finita. Il verbo sparisce e l'amore finisce. Chisà quali alchimie fantastiche si nascondono dietro questa cosa. Io penso sia tutto finto.

"Troppo cerebrale per capire che si può star bene senza complicare il pane, ci si spalma sopra un bel giretto di parole vuote ma doppiate[...]Troppo cerebrale per capire che si può star bene senza calpestare il cuore, ci si passa sopra almendo due o tre volte i piedi come sulle aiuole[...]Potrei ma non voglio fidarmi di te, io non ti conosco e in fondo non c'è in quello che dici qualcosa che pensi, sei solo la copia di mille riassunti. Leggera leggera si bagna la fiamma, rimane la cera e non ci sei più"
(Samuele Bersani è una forte àncora a cui mi sto appigliando in questo periodo. Le sue parole "sono sassi, precisi aguzzi da scagliare su facce vulnerabili e indifese. Sono nuvole sospese, gonfie di sottintesi che accendono negli occhi infinite attese. Sono gocce prezione indimenticate, a lungo spasimate e poi centellinate, sono frecce infuocate che il vento o la fortuna sanno indirizzare".
Il carattere culturale che si può trovare nella musica o nella letteratura ha un corpo magnificente, di una forza incredibile, capace di mantenere in vita anime morenti. Un carattere che c'è ma non si vede e chi riesce a percerpirlo è fortunato.)


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