Pubblicità sociale, ambiente e politica

giovedì, aprile 22, 2010

Perché l'earth day è una gran cagata

L'earth day significa giornata della terra o altro?

No perché ho visto un megaspottone scandaloso per il National Geographic e si è parlato veramente poco del rispetto per l'ambiente, anche se l'AMA era ben presente con i suoi stand pubblicitari anzi propagandistici visto che poi, a conti fatti, non fanno neanche il 5% di quello che dicono.

I ragazzi poi, questa nuova generazione dei miei coglioni, vengono al concerto bevono e mangiano e gettano tutto per terra. Ma che cazzo.
In più di 10 anni di concerti non ho mai lasciato un pezzo di carta per terra, cosa ci vuole a tenere una bottiglia in mano o metterla in borsa?

Senza contare che (e chissà quanti di loro hanno letto i libri di Saviano) per tutta la sera hanno foraggiato i venditori ambulanti dal forte accento napoletano (mi chiedo chi ce li metta lì sempre straorganizzati). Questi rompiballe, oltre a non poter stare lì, usavano anche un generatore a benzina per tenere accesa una lampadina. Ognuno una lampadina ed un generatore...

La lampadina non era necessaria data una visibilità non scarsissima e questi generatori intossicavano l'aria (all'earth day, ve lo ricordo) così, prima una mia amica e poi io, ci siamo rivolti a loro, alla protezione civile e ai carabinieri (agli ultimi due più volte senza ottenere nulla).

Un carabiniere mi ha risposto che comunque comprano tutti da questi quindi...

Inutile dire di avergli fatto notare che la sua risposta non sembrava degna del ruolo che stava ricoprendo perché le mie parole gli sono scivolate addosso insieme alla pioggerellina che ha rotto per tutta la serata.

Insomma, se questi sono i presupposti per creare qualcosa di nuovo in questo paese di merda siamo messi malissimo. Questi eventi non servono assolutamente a nulla. Mi chiedo da domani quanti avranno un atteggiamento responsabile.

Ed i giovani, proprio quelli che dovrebbero dare un segnale di svolta, sembrano apatici e smunti di fronte alla routine del venditore ambulante ai concerti (racket sicuro) ed al fatto che se non ci sono secchi nel raggio di un metro la roba vada gettata per terra.

Se non riescono a modificare questi piccoli atteggiamenti Saviano può scrivere e vendere altri milioni di libri ma non cambierà mai nulla. E noi moriremo intossicati da polveri sottili e cibi avvelenati (ce lo meritiamo).

Etichette: , , , ,

venerdì, aprile 16, 2010

Quel negozio sotto casa...come si chiama? Boh!

Sotto casa ha aperto un negozio di abbigliamento per skaters di quelli che piacciono a me.

Ma non ha un'insegna, è poco illuminato e dalla vetrina si vedono una decina di jeans, qualche maglia e poche paia di scarpe.

Risultato: io non ci sono mai entrato ed è sempre vuoto. Anche questo è un lato della crisi economica italiana.

Etichette: , ,