Pubblicità sociale, ambiente e politica

giovedì, gennaio 15, 2009

La Spagna e la campagna a-sociale per far tornare a casa gli stranieri

Di campagne pubblicitarie strane se ne sono viste tante, belle, brutte, violente etc. ma di questa tipologia non ne ricordo molte.

Andiamo per gradi: da mesi la Spagna sta attuando politiche "repressive" per bloccare i flussi di immigrazione visto che, una volta approdati nella nazione dei toreri e registrati agli uffici di collocamento, gli immigrati, diventano disoccupati a tutti gli effetti. In questo modo non fanno altro che gravare sulle casse dello Stato.

Ecco che l'apposito Consiglio dei Ministri, nel novembre 2008, vara un decreto che interessa i lavoratori stranieri non comunitari dei 20 paesi seguenti, con i quali la Spagna ha firmato accordi bilaterali in materia di Sicurezza Sociale: Andorra, Argentina, Australia, Brasile, Canadà, Cile, Colombia, Equador, Federazione Russa, Filippine, Marocco, Messico,Paraguay, Perú, Repubblica Dominicana, Stati Uniti, Tunisia, Ucraina,Uruguay e Venezuela.

Questo decreto stabilisce i requisiti per riscuotere l'indennità in due rate: cioè che i disoccupati immigrati abbiano diritto all'indennità di disoccupazione e che si impegnino a tornare "volontariamente" al loro paese e a non tornare in Spagna per 3 anni.

Ecco le immagini:

campagna spagna plan de retorno voluntario

campagna spagnola plan de retorno voluntario




















E' proprio vero che quando fai tanto per stare nel giusto poi basta una puttanata per prenderti tutta la merda addosso. Penso che con questa campagna la Spagna si meriti molta merda.
Un piano di ritorno volontario non è più tanto volontario se si adoperano metodi persuasivi come questi.

Ora, non so quali siano i piani della Spagna e quali aiuti darà agli immi-emigranti una volta tornati nel loro paese ma non la trovo una scelta saggia.

Queste le parole della Segretaria di Stato per l'immigrazione e l'emigrazione Consuelo Rumì:"In un contesto di crisi economica globale, le politiche d'integrazione sociale non possono perdere peso nei programmi dei governi ma, al contrario, dovranno esser rafforzate, onde evitare l'emarginazione dei collettivi più vulnerabili, come quello degli immigranti".

Fonte.

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1 Comments:

Anonymous Anonimo said...

ma è pazzesco!!! O_o

lunedì, gennaio 26, 2009 2:38:00 AM  

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