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martedì, aprile 11, 2006

Una maggioranza "scontata"

I risultati elettorali hanno lasciato me e , credo, qualcun altro, un pò perplessi. La Sinistra ha avuto la maggioranza, si, ma con una percentuale ridicola, che, grazie a questa legge "porcata" gli concede un potere quasi nullo al senato. Questo vuol dire che al primo errore saranno puniti e il Governo avrà gravi difficoltà a stare in piedi. Tutto ciò forse è imputabile ad una campagna elettorale del centrosinistra piuttosto incerta e forse alla mossa finale sull'ICI di Berlusconi ma forse c'è dell'altro...
Respirando l'aria che tirava nell'opinione pubblica, avrei dato al centrosinistra minimo 3 punti di vantaggio. Ma, evidentemente, la mia narice sinistra ha smesso del tutto di funzionare...
Poi esce la notizia dell'arresto di Provenzano che non era alle isole Cayman o in una zona inintercettabile e sperduta del mondo, ma sotto il naso della procura di Palermo, a Corleone. Servirà a tutti i tiggì per distrarre la popolazione dalla sconfitta del centrodestra. Nei prossimi giorni mi aspetto di tutto, stiamo a vedere.

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1 Comments:

Anonymous Anonimo said...

La vera storia dell'arresto di Provenzano raccontata nei dettagli:

C'è un casa, in cui abita - da sempre - la moglie di Provenzano. Un giorno,
al responsabile delle indagini viene in mente che ci possa essere qualche
collegamento residuo fra moglie e marito. Decide allora di piazzare due
agenti di guardia a questa casa. Gli agenti, Caputo Antonio e Caputo
Giuseppe (non sono parenti), cominciano a gironzolare attorno alla casa,
travestiti da mafiosi (è l'unico modo, geniale e insospettabile, per non
venire notati nel paesaggio urbano di Corleone). E infatti della loro
presenza non se ne accorge nessuno (quella che a Corleone anche i muri
hanno orecchie è solo una delle tante leggende metropolitane).

Un bel giorno Caputo Antonio "vede uscire un pacco" dalla casa della moglie
di Provenzano. Se sia uscito a piedi o in macchina, da solo o accompagnato,
non si sa, fatto sta che Antonio fa un breve cenno in codice a Caputo
Giuseppe, il quale capisce al volo, e senza farsi notare e si mette a
seguire il pacco da lontano.

Cammina che ti cammina, questo pacco arriva - continuiamo a non sapere se
viaggi a piedi o in macchina, da solo o accompagnato - in un "modesto
casolare di campagna".

Nessuno sospetta, naturalmente, che un Provenzano voglia ridursi a vivere
in quel modo, ma Caputo Giuseppe è abituato a pensare fuori dagli schemi, e
decide comunque di tenere d'occhio il pacco, che ora giace, immobile e
silenzioso, davanti alla porta del casolare.

Passa un giorno passa l'altro, e finalmente la pazienza di Caputo viene
premiata: la porticina del casolare si apre, e ne esce timido un braccio,
che afferra il pacco misterioso.

Sudato e trafelato, Caputo Giuseppe arriva in paese, entra nel bar e chiede
un gettone per telefonare: "Antonio Antonio, è lui, lo so che è lui."

"Lui chi?" gli fa Antonio, che nel frattempo si era già dimenticato
dell'indagine del collega.

"Provenzano!"

"Come fai a saperlo?"

"Ho appena visto il suo braccio destro. Bisogna catturarlo".

Nell'agitazione però Giuseppe non s'è accorto che qualcuno lo stava
ascoltando, e così nel frattempo si diffonde una notizia che arriva alle
agenzie prima ancora che la cattura abbia luogo: "Preso il braccio destro
di Provenzano".

Il casolare viene circondato da cinquecento alpini in tenuta stagna,
coadiuvati da elicotteri e cani da guardia, mentre si attende
freneticamente l'arrivo dei Nocs, che erano rimasti a vivere
nell'appartamento di Padova, dove 25 anni fa avevano liberato il generale
Dozier, in attesa di nuove missioni.

Ma non ce n'è bisogno, perchè "Provenzano capisce che per lui è finita", e
si consegna senza fare resistenza alle forze dell'ordine. Oh, ragazzi,
quando il cerchio si stringe si stringe, mica stiamo a scherzare.

Ciliegina sulla torta, il Viminale è lieto di annunciare la correzione
della notizia: "Non era il braccio destro di Provenzano, era lui in
persona".

Meglio di così non poteva finire. Grazie, Antonio, grazie, Giuseppe. Senza
di voi, la mafia sarebbe ancora viva, mentre oggi è "decapitata".

43 anni per prendere uno che sta a casa sua.

venerdì, aprile 14, 2006 3:07:00 AM  

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