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mercoledì, ottobre 28, 2009

Perché un giovane oggi non può avere speranze

Ciò che sta succedendo nel nostro amato (?) paese negli ultimi mesi non lascia altra via di scampo che ad uno sviluppo eccessivo di senso cinico (quello civico, da tempo, è bello che andato).

Quel che più fa male non è la ormai consuetudinaria lotta al magna-magna che ci caratterizza come popolo ormai da secoli, ma il fatto che i giovani siano costretti a fare indigestione di notizie di mal governo, ruberie varie, inquinamento. Che la televisione proponga modelli del tutto consoni allo stato comatoso in cui versa l'Italia ma del tutto estranei a quella che dovrebbe essere la sua missione educatrice (quindi, Tv cattiva maestra).

Guardandomi intorno vedo questo:

Giovani dai 25 anni in su (diciamo anche fino ai 40) che si comportano da ragazzini, vivono di invidide tecnologiche, il loro futuro è stasera all'aperitivo.

Uomini dai 50 ai 70 che si comportano come se avessero da 25 a 40 anni. Cioè con quell'impeto di chi sta entrando del mondo del lavoro e nella società che conta tipico di un trentenne degli anni '80 e dietro. Vanno a mignotte, sono egocentrici. In realtà si fottono dalla paura di morire.

Ragazzi e ragazzini dai 25 anni in giù che vivono senza modello alcuno e si trovano ad interpretare ruoli di maturità che non gli si addicono (quando va bene), si chiudono in un nichilismo esistenziale (quando va medio), si fanno portatori di un imperativo di distruzione cosmica (quando va male). Per loro l'amore è l'unica salvezza.

L'analisi del mutamento sociale qualcuno la fa, ma altri dovrebbero leggerla o, quantomeno, capire che le proprie azioni, oggi, hanno e avranno ripercussioni sul futuro.

Nessuno si stupisce più di cosa stia accadendo in politica (ormai un circo Barnum).

Di solito, quando hai belle speranze e poi scopri che la vita non è come l'hai vista in Amelie, diventi cinico.

Quando impari cosa sia il riciclio ben fatto, cioè tendente alla totale esclusione degli inceneritori e delle discariche grazie alla teoria dei Rifiuti Zero e scopri i giri di affari e mazzette tra politici e imprenditori per creare inceneritori e discariche costruite sui fiumi che andranno a dare la sostanza a ciò che mangiamo, diventi cinico (ed anche malato).

Quando i tuoi genitori ti hanno insegnato l'educazione ed il rispetto per i più grandi ed hai scoperto che i più grandi sono maleducati e irrispettosi verso chiunque, anche sè stessi, diventi cinico.

Quando ti spiegano com'è bello pagare le tasse, perché poi lo stato le utilizza per facilitare la vita dei cittadini, dare sussistenza ai più poveri, creare posti di lavoro, sviluppare nuove tecnologie, finanziare la ricerca e capisci di essere in Italia, diventi cinico.

Quando a scuola ti parlano della Mafia, ti fanno vedere la piovra, leggi di Falcone e Borsellino e poi capisci che la Mafia è lì, a Montecitorio, il cinismo comincia a traboccare.

Per questo poi ci si interroga sul perché degli strani comportamenti dei giovani d'oggi senza capirne la vera ragione. Perché sono gli adulti a creare quei comportamenti.

Come fa un ragazzo di belle speranze e di buona educazione ad uscire da tutto questo?
Come fa a crescere senza pensare all'inganno?
Come fa a diventare un adulto capace di dare insegnamenti ai più giovani, ad essere reputato un saggio?
Come fa a credere nel cambiamento quando la storia insegna che, a cicli, tutto si ripete sotto diverse forme ma con gli stessi contenuti?

Come si fa?

2 Comments:

Anonymous Enrico said...

Emigrazione o Rivoluzione!
In alternativa mi trovo a dover dare retta a mio padre: cultura e formazione....Magari così tra 200 anni l'Italia potrà diventare un paese civile.

giovedì, ottobre 29, 2009 12:15:00 PM  
Blogger Elisabetta Borseti said...

cultura e formazione sono l'unica salvezza! ...peccato però che ad essere più diffuse, siano l'ignoranza e l'indifferenza che da decenni aiutano la popolazione italiana a conservare inalterato lo status quo.

bellissimo post!
era tanto che non passavo di qua ;)

domenica, novembre 22, 2009 2:20:00 AM  

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